
Una delle iniziative più interessanti messe in piedi dal sistema universitario negli ultimi anni è senza dubbio la possibilità di fare esperienze di studio in atenei stranieri: tra esse la più nota e popolare è l’ormai celeberrimo Progetto Erasmus, un’iniziativa europea che dà la possibilità di passare alcuni mesi (3, 6 o 9 mesi sono generalmente i possibili periodi di durata) in un’altra università dell’Unione Europea, con tanto di borsa di studio annessa.
L’Erasmus insomma dà la possibilità reale di studiare in un contesto linguistico e culturale diverso da quello di appartenenza, con il vantaggio di avere l’assistenza quantomeno parziale della borsa di studio a togliere almeno in parte alcune preoccupazioni per il mantenimento: ne consegue che il soggiorno diventa una vera e propria esperienza di vita prima ancora che di studio (o di lavoro, se si andasse in futuro a lavorare all’estero), unica e irripetibile e in grado di far crescere molto le persone sotto ogni punto di vista.
Ciò nonostante, lo scetticismo verso quest’esperienza è ancora piuttosto diffuso, alimentato dal timore di abbassare la media e di fare una sostanziale vacanza di parecchi mesi perdendo tempo rispetto agli obiettivi accademici e rischiando così di rimanere fuori corso. Per quanto queste paure possano sembrare legittime, non vi è nulla di più sbagliato: tra i tanti motivi che si potrebbero addurre, ecco i principali per cui non dovreste perdervi per nulla al mondo una possibilità ormai irrinunciabile.